La statua di Castel Sant’Angelo è da sempre oggetto di curiosità da parte degli appassionati di tutto il pianeta. Se sei qui, è molto probabile che tu sia tra questi.
Gioisci, perché sei proprio nel posto giusto!
In questo articolo di approfondimento ti racconterò la storia dell’Angelo di Castello, partendo dalla leggenda della sua apparizione e percorrendo tutti i passaggi che hanno portato questa scultura ad essere una delle più belle e dense di significato di tutta Roma.
Come sempre, accanto alle storie e alle leggende, non farò certamente mancare qualche aneddoto divertente o bizzarro sulla famosa statua dell’Angelo che svetta sulla sommità del Castello.
Allora, sei pronto? Iniziamo!
IMPORTANTE! Prima di iniziare l’articolo, voglio metterti in guardia: Castel Sant’Angelo è una delle attrazioni turistiche più visitate in Italia e nel mondo. Con una stagione turistica che si protrae ormai per tutto l’anno è quasi certo che, quando vorrai visitarlo, troverai una lunga coda alle biglietterie. Per evitarlo, noi ti consigliamo di acquistare il biglietto online. Clicca qui sotto per prenotare il tuo ingresso e accedere a Castel Sant’Angelo in un istante.
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Statua Castel Sant’Angelo: significato
Indice dei contenuti
La colossale scultura che tutt’oggi svetta sulla sommità di Castel Sant’Angelo porta sulle spalle una storia lunghissima e ricca di curiosità.
Se ti è capitato di passeggiare lungo le sponde del Tevere in prossimità del Castello è impossibile che non abbia attirato anche la tua attenzione. Parlo ovviamente della celebre statua dell’Arcangelo Michele, situata sull’attuale Terrazza dell’Angelo.
Ma l’opera in bronzo, realizzata dallo scultore Peter Anton von Verschaffelt e inaugurata nel giugno del 1752, è solo l’ultima di una lunga serie di raffigurazioni di un evento leggendario. Lo stesso che sta dietro il cambio di toponimo del Castello e del Ponte: l’apparizione dell’Arcangelo Michele a Roma.
Vuoi saperne di più su questa formidabile leggenda? Seguimi in questo emozionante racconto!
Statua Arcangelo Michele Castel Sant’Angelo: storia
Statua dell’Arcangelo Michele distrutta da un incendio
Tutto ha inizio nel 590 d.C., papa Gregorio Magno è appena subentrato a Pelagio II, stroncato dalla pestilenza giunta a Roma dall’Egitto.
La lues inguinaria, l’epidemia di peste che ha tolto la vita al pontefice, serpeggia per le strade di Roma e del Vaticano mietendo vittime senza posa. Gregorio Magno, per tentare di sconfiggere il maleficio, indice una processione in sette cortei.
Alla litania partecipano tutti gli ordini del clero, oltre all’intera popolazione. Il corteo attraversa le città portando l’icona di Maria Salus populi Romani. È diretto a San Pietro.
Di quel che succede abbiamo due testimonianze importanti: quella di Gregorio di Tours, nell’Historiae Francorum, e quella di Jacopo da Varagine, contenuta nella Legenda Aurea.
Durante la processione, in una sola ora perdono la vita ottanta persone. Il papa, alla testa del corteo, esorta i fedeli a proseguire. Giunti al Ponte Elio, dinnanzi il Castellum Crescentii, avviene il miracolo.
Schiere di angeli scendono dal cielo cantando l’antifona del Regina Coeli. Planano sui fedeli, passano sulle loro teste e circondano il dipinto di Maria.
Gregorio allora porta lo sguardo in alto e sulla cima del Castello nota l’immensa figura di un angelo.
Non c’è dubbio, si tratta dell’Arcangelo Michele che rinfodera la sua spada dopo averla pulita dal sangue. Il male è stato sconfitto: la peste, poco dopo, cessa di ammorbare la Città Eterna.
In memoria dell’evento il Castello cambia nome, così come il ponte che lo collega all’altra sponda del Tevere. In cima al Castel Sant’Angelo viene costruita una cappella intitolata all’Angelo.
Verso la fine del XI secolo, la cappella viene sostituita da una statua di S. Michele realizzata in legno.
Ne segue una seconda in marmo, distrutta durante una sommossa nel 1379. La terza, anch’essa in marmo ma con ali di bronzo, va in pezzi quando un fulmine colpisce il Castello e fa saltare in aria un deposito di polvere da sparo.
Nel 1497 si opta per una statua bronzea, ma nel 1527 l’esigenza bellica impone di fonderla per realizzarne cannoni. Nel corso dello stesso secolo Raffaello da Montelupo ne realizza un’altra versione in marmo con le ali in bronzo che poi, nel 1752, viene sostituita dall’attuale in bronzo. A realizzarla è lo scultore fiammingo Peter Anton von Verschaffelt, e anche questa è una storia che merita di essere raccontata.
Siamo nel 1746 e il pontefice, papa Benedetto XIV Lambertini, pensando all’avvicinarsi del Giubileo del 1750, decide di dotare il Castel Sant’Angelo di una nuova statua dell’Angelo. Per stabilire chi sarà a realizzarla, indice un concorso.
A vincerlo è proprio Peter Anton von Verschaffelt.
Formatosi a Parigi nella bottega dello scultore Edmé Bouchardon, il fiammingo è già conosciuto a Roma come ritrattista del papa. Lo scultore riceve subito un pagamento per il modello in gesso.
Per la creazione del modello provvisorio in legno, Antonio Bicchierai realizza una pittura a grandezza naturale su cartone. Una volta approvato il progetto, la realizzazione del basamento in travertino viene affidata all’architetto Nicola Michetti.
Ad effettuare i lavori di fonditura è invece Francesco Giardoni. Vi si dedicherà, a partire dal 1750, nel laboratorio del Belvedere in Vaticano.
La statua viene infine realizzata assemblando trentacinque pezzi, cui viene aggiunta la spada di ferro.
È una scultura colossale che raffigura l’Arcangelo nell’atto di rinfoderare l’arma: un’istantanea della visione che papa Gregorio Magno ebbe più di mille anni prima. Indossa un’armatura dal gonnellino mosso dal vento, e poggia i piedi su delle nuvole.
L’inaugurazione avviene sulla sommità del Castello solo alla fine di giugno del 1752 ed è presieduta dal pontefice in persona. Ma lo scultore non vedrà l’opera che un anno dopo, avendo lasciato Roma per Londra.
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Le altre statue di Castel Sant’Angelo
Benchè la statua dell’Arcangelo Michele sia la più imponente, e probabilmente la più famosa, non è certo l’unica scultura che possiamo ammirare nei pressi del Castel Sant’Angelo e del Ponte degli Angeli.
Di seguito te ne indicherò altre altrettanto degne di nota:
San Michele arcangelo di Raffaello da Montelupo
Ovvero la statua che fu sostituita, nel 1752, dall’attuale in bronzo.
Realizzata a metà del XVI secolo, tra le tante sculture poste sulla sommità di Castel Sant’Angelo questa è l’unica pervenuta fino ai giorni nostri.
È attribuita allo scultore e architetto Raffaello da Montelupo, ovvero Raffaele Sinibaldi.
L’Arcangelo Michele, realizzato in marmo, è raffigurato con una lunga veste. La corazza è sorretta da spallacci che mostrano il Giglio Farnese.
Le dimensioni del capo, che risulta sproporzionato rispetto al resto del corpo, sono giustificate dalla collocazione originaria che prevedeva una visione dal basso verso l’altro.
Le ali, in metallo originariamente dorato, sono forate per diminuire la forza d’attrito del vento.
La statua verrà restaurata da un giovane Gian Lorenzo Bernini.
Una volta sostituita, la scultura viene trasportata in un primo momento in una nicchia della scalinata di Paolo III, e poi nella collocazione odierna, ovvero nel cortile che, nel 1910, ne prende il nome.
San Michele Arcangelo di Bracci Pietro
Meno famosa delle precedenti è la statua in legno scolpito realizzata dal romano Pietro Bracci.
Vestito da antico guerriero romano, con tanto di elmo piumato, il San Michele del Bracci appare come un’opera non interamente compiuta. Posteriormente è infatti soltanto abbozzata, fatta eccezione per l’elmo e i capelli.
Questo modello, per lungo tempo, viene considerato berniniano, e pensato come potenziale sostituto di quello che già svettava sul castello, oppure come lavoro tardo-seicentesco. Verrà addirittura classificato in inventario come opera di scuola del Bernini.
A chiarire l’equivoco sarà la storica dell’arte Elisabeth Kieven: grazie a prove documentarie, lo identifica con l’Angelo intagliato per la Cappella del Maschio del Castello.
Questa cappella rinascimentale, costruita sotto Leone X, è oggetto di lavori di ammodernamento per volere di Clemente XII nella prima metà del XVIII secolo, tra i quali una nicchia marmorea atta ad ospitare la statua dorata del Bracci.
Statua di Santa Caterina da Siena
Situata in Largo Giovanni XXIII, e qui realizzata nel 1962 su iniziativa del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Cateriniane, la statua in marmo bianco è opera dello scultore Francesco Messina.
La Santa è rappresentata in movimento, avvolta in un lungo mantello, nell’atto di chinarsi in un’opera di carità.
Il monumento è corredato da quattro bassorilievi raffiguranti scene di vita della Santa.
Mistica cristiana, proclamata da papa Pio XII patrona d’Italia nel 1939, Santa Caterina fu anche colei che riportò il papa da Avignone a Roma.
Qui viene ricordata all’ombra di due alberi nel giardino di Castel Sant’Angelo.
Statue sul Ponte degli Angeli
Sul Ponte Sant’Angelo sono presenti ben dodici meravigliose statue.
Di seguito ti farò una lista dei loro nomi, ma se vuoi conoscerle più approfonditamente ti consiglio di leggere il mio articolo su Ponte Sant’Angelo:
- Statua di San Pietro di Lorenzo di Lodovico di Guglielmo (Lorenzetto)
- Statua di San Paolo di Paolo Taccone
- Angelo con la colonna di Antonio Raggi
- Angelo con il flagello di Lazzaro Morelli
- Angelo con la corona di spine di Paolo Naldini e Gian Lorenzo Bernini
- Angelo con il velo di Cosimo Fancelli
- Angelo con la tunica e i dadi di Paolo Naldini
- Angelo con i chiodi di Girolamo Lucenti
- Angelo con la croce di Ercole Ferrata
- Angelo con il cartiglio di Giulio Cartari
- Angelo con la spugna di Antonio Giorgetti
- Angelo con la lancia di Domenico Guidi
Statue di Castel Sant’Angelo: curiosità
Un’altra statua, recentissima, poteva essere ammirata sul Ponte degli Angeli di Castel Sant’Angelo.
Si tratta del profugo dell’artista contemporaneo Jago, nome d’arte di Jacopo Cardillo.
In flagella paratus sum, questo il nome dell’opera in marmo nero che raffigura un giovane profugo disteso su un fianco in un viaggio della speranza.
“Sono pronto al flagello”.
È curioso notare che il nome dell’opera coincide con l’iscrizione alla base della statua dell’Angelo con il flagello, posta sul Ponte degli Angeli nel lontano XVII secolo!
Dopo aver viaggiato per un mese a bordo della nave Ocean Viking, l’opera di Jago era sbarcata allo Stadio Olimpico. Era stata poi trasportata sul Ponte degli Angeli nei primi giorni di agosto del 2022 per una esposizione temporanea prima della sua vendita all’asta per beneficenza.
Sfortunatamente, appena due mesi dopo, l’opera contro il razzismo è stata a tal punto danneggiata dai vandali da rendere necessaria la sua rimozione.
Statua San Michele Arcangelo monte Sant’Angelo: FAQ
La statua su Castel Sant’Angelo rappresenta l’Arcangelo Michele nell’atto di rinfoderare la sua spada. Fu infatti questa la visione che papa Gregorio Magno ebbe nel 590 d.C. e che preannunciò la fine dell’epidemia di peste.
La fine della pestilenza che ha afflitto Roma.
La statua sopra Castel Sant’Angelo è la statua di San Michele Arcangelo, realizzata interamente in bronzo da Peter Anton von Verschaffelt e inaugurata nel 1752 da papa Benedetto XIV Lambertini.
L’angelo di Castel Sant’Angelo è l’Arcangelo Michele, chiamato anche San Michele Arcangelo.
Michele, avversario di Satana, nella tradizione popolare è considerato il difensore di Dio e del popolo, nonché il vincitore nella lotta del bene contro il male. In Oriente è venerato come principe delle milizie celesti. Nella visione che papa Gregorio Magno ebbe della sua apparizione sul Castellum Crescentii, l’Arcangelo aveva appena sconfitto il maligno e rinfoderava la sua spada dopo aver liberato la città dall’epidemia di peste. Il 29 settembre 1949, papa Pio XII lo ha proclamato patrono della Polizia di Stato.
Castel Sant’Angelo statua: conclusioni
Giungiamo così alla fine di questo approfondimento sulla statua dell’Arcangelo Michele di Castel Sant’Angelo e sulle altre importanti sculture che possono ancora oggi essere ammirate.
Ti ho chiarito il significato di questa colossale opera attraverso il la storia della scultura e della leggenda da cui ha origine.
Abbiamo parlato delle altre statue dell’Angelo, nonché delle sculture di Santa Caterina e delle molte statue presenti sul Ponte degli Angeli.
Ti ho raccontato qualche curiosità più recente e ho risposto alle domande più frequenti.
Se hai bisogno di altre informazioni, lascia un commento qui sotto; se invece desideri visitare il Castello, acquista il biglietto d’ingresso saltando la coda in biglietteria.
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Credits: foto di Weekend Wayfarers via Flickr